QoS integrazione Diff-Serv MPLS-TE

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QoS integrazione Diff-Serv MPLS-TE

23.12 2019 | by massimiliano

QoS integrazione Diff-Serv MPLS-TE   Affinché MPLS e quindi il TE possa supportare Diff-Serv, è necessario che gli LSR riescano […]



QoS integrazione Diff-Serv MPLS-TE

 

Affinché MPLS e quindi il TE possa supportare Diff-Serv, è necessario che gli LSR riescano a distinguere i vari pacchetti in base al loro DSCP per inoltrarli secondo il PHB corrispondente.

 

Gli LSR si basano esclusivamente sulla label dello shim-header MPLS per il forwarding dei pacchetti, e non esaminano l’header IP.

Le soluzioni che sono state proposte sono:

 

E-LSP (Experimental bit inferred LSP):

 

      si copia il DSCP nel campo EXP dell’intestazione MPLS.

 

      conveniente per reti che offrono poche classi di servizio (max. 8)

 

      un solo LSP per tutte le classi di servizio

 

 

 

L-LSP (Label inferred LSP):

 

      un LSP per ciascuna classe di servizio

 

      conveniente per classi di servizio con diversi livelli di “drop precedence”

 

      l’inoltro sulle relative code avviene attraverso l’etichetta MPLS di livello più elevato

 

 

 

Allocazione delle risorse

 

Class Type (CT):

 

– e’ un insieme di Traffic Trunk (TT) governati dai medesimi BW constraints (BC)

 

– un Diffserv-TE-LSP può trasportare il traffico di un solo CT (normal LSP)

 

  • – un Diffserv-TE-LSP può trasportare il traffico di differenti CT (multiclass LSP)

 

 

I percorsi seguiti dal traffico appartenere a ciascun CT definito all’interno del medesimo multiclass Diffserv-TE-LSP possono essere gli stessi o differenti.

 

Sono supportate al massimo 8 CT (CT0 ÷ CT7)

 

La mappatura tra PHB Diffserv e CT è definita dall’amministratore di rete in base alle particolari esigenze di servizio.

 

Ad ogni CT può essere associato ad un differente livello di priorità (0÷7); questo genera 64 combinazioni differenti.

 

Il TE-Class è definito come la combinazione di <CT, priority>

 

 

Bandwidth Constraint (BC):

 

Rappresenta il limite percentuale di risorse di banda di un link che una CT (oppure un gruppo di CT) può utilizzare.

 

La configurazione di un normale Diff-Serv TE LSP prevede l’attribuzione del CT e l’assegnazione della corrispondente BC.

 

La configurazione di un multiclass Diff-Serv TE LSP prevede l’attribuzione di un insieme di CT e l’assegnazione dei corrispondente BC.

 

E’ possibile la convivenza sulla stessa rete di normale e multiclass DiffServ TE LSP

 

 

Per default un normal o multiclass DiffServ TE LSP è segnalato con una “setup priority” pari a 7 ed una “holding priority” pari a 0.

 

Questo significa che il tunnel all’atto dell’instaurazione non può prendere le risorse di rete di un tunnel pre-esistente e che successivamente alla sua instaurazione nessun nuovo tunnel può prendere le sue.

 

E’ possibile la convivenza sulla stessa rete di TE LSP e DiffServ TE LSP

 

 

MAM vs RDM

 

Maximum Allocation Model (MAM): RFC4125

 

Russian Dolls Model (RDM): RFC4127

 

 

Il metodo MAM assicura:

 

– estrema semplicità

 

– scarsa efficienza nell’uso della banda

 

– ogni CT ha la sua porzione di banda assegnata (CT isolation), condizione che non consente condivisione di banda tra le CT (scarsa efficienza).

 

 

 

Il metodo RDM assicura:

 

– elevata complessità

 

– elevata efficienza nell’uso della banda

 

– un basso grado di isolamento tra le classi

 

– protezione contro la degradazione della QoS in tutte le classi

 

– la CT isolation può essere raggiunta se si utilizza la preemption tra le classi

 

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